I “pacchi dono” alla Toletta

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Negli anni ’70 la Toletta iniziava ad affermarsi con gli stock: acquistavamo grosse partite di titoli di “centro catalogo” (quindi escludendo le novità) da Einaudi, Adelphi, Feltrinelli, Saggiatore, Marsilio, Editori Riuniti e via dicendo, ottenendo condizioni molto favorevoli che si traducevano in sconti del 30%, 40% e a volte 50% per i nostri clienti.
Il rovescio della medaglia compariva, ogni anno, a dicembre: il mese d’oro per le librerie diventava un mese qualunque per la Toletta. A Natale si cercano le strenne, le ultime novità che da noi, per definizione, non si trovavano.
Fu allora che ci venne un’idea: per incentivare gli acquisti e scaricare, al contempo, titoli di più lenta rotazione che si accumulavano in magazzino, ci inventammo i “pacchi dono” (pacco suona sempre un po’ equivoco 😉 ma andiamo oltre).

A chi acquista libri per almeno Lire 75.000 in omaggio un pacco (aridaje!) con volumi per almeno Lire 40.000 di copertina

recitavano i cartelli posti sopra a delle vere e proprie “pigne” di pacchetti incartati e chiusi.
Si rivelò subito un’idea brillante. Da un lato l’effetto sorpresa (cosa ci sarà dentro al pacchettino?), dall’altro il contenuto che, sorprendentemente, veniva quasi sempre molto apprezzato. Molti decisero che i seriosi volumi della Toletta (e si parla di Heidegger, Marcuse, Levi Strauss – no, non vendevamo jeans, suvvia! – Adorno, Chomsky, ecc.) potevano alla fin fine essere una strenna, anche perché cosa c’è di meglio che venire a comprare dei regali e ricevere un regalo?
Ancora oggi, ogni anno, molti ci chiedono se “facciamo i pacchi”. Ogni tanto, giusto per restare in tema, abbiamo “tirato il pacco” e ci siamo inventati altri omaggi (più o meno apprezzati). Quest’anno, per celebrare l’ottantesimo, non potevamo esimerci. E quindi

A chi acquista libri per almeno 75 Euro in omaggio un PACCO con libri per almeno 40 Euro di copertina