L’immagine di copertina di questo libro, statua di uno scriba egiziano del terzo
millennio A.C. fotogtrafata da uno degli autori in un momento di pausa di un college
Unesco, rappresenta la cultura dell’uomo fissata nella scrittura: via maestra alla
trasmissione del sapere senza limiti di tempo e di spazio “come un'imbarcazione che
scorre liscia e inesorabile sull'acqua” (citazione da un papiro egiziano coevo della
statua). Ed è proprio a favore della diffusione della cultura, in particolare nella
matematica e nell’informatica, cui si è diretta l’attività descritta nel libro, svolta in
paesi ove lo sviluppo in queste materie stentava a procedere ed è ancora oggi in
affanno.
Gli autori, rampolli di due famiglie di borghesia colta cresciuti in infanzia tra i
contadini a causa di difficili eventi dei loro tempi, hanno osservato da bambini la
differenza di prospettive tra diversi ceti sociali e da questo probabilmente è nato il
loro slancio verso un migliore equilibrio tra gli uomini. Incontratisi per caso, hanno
dedicato a questo problema lunghe osservazioni e una considerevole parte del loro
lavoro di professori universitari, svolto tra paesi scientificamente all’avanguardia e
altri in via di sviluppo ove l’insegnamento aveva una grande necessità di deciso
avanzamento.
Nel libro si dà conto di tutto questo, ma ogni descrizione tecnica delle attività svolte
nei paesi in via di sviluppo è omessa a favore di una discussione generale sui
vantaggi cui tendeva tale attività, sull’ambiente di lavoro, sulla cooperazione e sui
rapporti con persone straordinarie incontrate in quei paesi, alcune delle quali non
sono più in questo mondo. Il loro ricordo costituisce un’eredità di immenso valore
che accompagnerà per sempre gli autori, e a tutti loro è idealmente dedicato il libro.